Solitamente NO. Ma non è così per tutti i casi.
Nella maggior parte degli interventi che vengono eseguiti con ricovero programmato, la terapia antibiotica, come secondo le ultime linee guida sulla profilassi antibiotica, viene eseguita endovena, solo poco prima di iniziare l’intervento chirurgico.
Secondo il razionale, occorre che nel momento dell’atto operatorio, le molecole di antibiotico, abbiamo raggiunto i tessuti in cui l’intervento viene eseguito. E non occorre fare dopo l’intervento ulteriore terapia antibiotica.
Per quanto riguarda gli interventi eseguiti in urgenza, oppure gli interventi eseguiti in caso di infezioni in atto, il discorso cambia.
In quei casi l’antibiotico non si esegue come profilassi, ma si esegue proprio come terapia di una infezione in corso, per cui l’antibiotico si fa appena prima dell’intervento e viene continuato per alcuni giorni dopo l’intervento chirurgico, a seconda della gravità del quadro.